L’atlante è aperto a metà. Su una pagina c’è la mappa politica delle tre Americhe, sull’altra sono riportati i dati statistici e le bandierine di ogni paese. Il problema di Tim sembra riguardare gli stati dell’America Centrale, che sono stampati troppo in piccolo perché lui possa leggerne bene i nomi. Io cerco di aiutarlo, e Kyu mi traduce le sue domande.
Ma all’improvviso vengo distratto da un pensiero, e non riesco più a capire le parole di Kyu, non riesco più a sentire quelle di Tim.
Con un dito comincio a seguire i contorni della costa dell’Oceano Pacifico, dall’Alaska, giù giù fino al Cile e a quella macchiolina mezza verde e mezza rosa che dovrebbe rappresentare la Terra del Fuoco.
M’immagino sulla Vespa tra le distese di ghiaccio e gli eschimesi, tra le foreste del Canada e le praterie degli Stati Uniti, tra le piramidi del Messico… Giù, giù: il Canale di Panama, la Colombia. M’immagino scalare le marce e arrampicarmi sulle Ande, attraversare i deserti della costa peruviana; poi ancora giù, fino a Santiago e allo Stretto di Magellano, fino a quella macchiolina di due colori… Stringo forte le palpebre, ho la pelle d’oca sulle braccia e mi sento attraversare da un brivido che avevo imparato a riconoscere.
La mamma di Kyu versa il tè nelle tazzine di porcellana azzurra.
Ero arrivato a Saigon soltanto il giorno prima, e già volevo ripartire.
Da Anchorage, Alaska.
Bettinelli, Giorgio. In vespa : da Roma a Saigon. Milano: Feltrinelli, 2002.