Leed Eric, Nostalgia

Leed Eric, Nostalgia

Gli umori d’oggi richiederebbero che si manifesti nostalgia per i tempi in cui il viaggio era davvero viaggio, quando esisteva un confine tra il noto e l’ignoto, tra il mondo della civiltà e chi civile non era, quando insomma la fuga era ancora possibile. Già nel 1837 Alexander Kinglake presentiva l’inevitabilità di un mondo industrializzato, meccanizzato, su ruote, l’immanenza del mondo unico, della terra unica. Noi non possiamo sfuggire a quella civiltà globale che è stata creata da generazioni di viaggiatori, esploratori, signore e signori dalla curiosità elegante, mercanti e migratori. Nasce dal viaggiare, da generazioni di viaggi, quella cultura globale che ora è saldata da sistemi internazionali di trasporti, produzione, distribuzione, comunicazione, distruzione. E questo mondo, per ora, non possiamo lasciarlo. Il viaggio, diventato turistico, è ormai come il misurar la cella del detenuto che cammina su e giù dove altri prigionieri altrettanto mobili e ‘liberi’ hanno già lasciato un solco. Quel che una volta ci permetteva di trovare la nostra libertà, ora serve a rivelare i nostri ceppi.

Leed, Eric J. 1992. La mente del viaggiatore: dall’Odissea al turismo globale. Biblioteca storica Il Mulino. Bologna: Il Mulino.