Ma in questa singolare corrente turistica s'è immesso, negli ultimi tempi, un numero sì elevato di individui sospetti, pregiudicati, evasi dal loro Stato o da case penitenziarie, affetti da pericolose malattie (per non parlare di note “forme parassitarie!”), che siamo costretti a richiamare ad un senso di elementare prudenza ed attenzione gli utenti della strada e tutta la popolazione.
Già si lamenta una serie interminabile di piccoli furti e danneggiamenti alle proprietà; già si sono verificati anche dei casi di aggressione alle persone e di altri atti di violenza; e la tragedia Tavaretti non dovrebbe mai essere dimenticata, anche se fatti di tale gravità non sono d'ogni giorno. Fra i cosi detti globe-trotters, preoccupante è oggi la percentuale degli elementi pericolosi, specie stranieri. Gli automobilisti che si prestano ad accogliere e trasportare per lunghe tratte individui sconosciuti aggravano la situazione allontanando questi ultimi dal loro domicilio e sottraendoli parzialmente ai controlli di polizia; e ciò senza parlare dei pericoli gravissimi ai quali si espongono (facili aggressioni, furto, trasmissione di malattie, parassiti, ecc.).
Nel loro stesso interesse, rifiutino decisamente gli automobilisti di accogliere a bordo persone sconosciute e palesemente girovaghe: è spesso inutile chiedere l'intervento della polizia quando si trascurano le più elementari norme della prudenza per prestarsi ad atti che dovrebbero essere espressione di bontà e di carità e sono spesso, invece, solo un favoreggiamento di equivoci vagabondaggi.
Le gravi constatazioni fatte in questi ultimi giorni ci inducono a questo monito severo. Non dimentichi la popolazione che l'ordine, la sicurezza delle persone e delle cose, la disciplina e il culto dell’onestà, sono doni inestimabili dei quali giustamente il nostro Paese può ancora andar fiero; ma che le autorità non potranno più mantenere se loro verrà meno l'indispensabile collaborazione dei singoli cittadini.
Libera Stampa, 13.08.1949